Home |
L'idea |
Caffescienza & Friends in Italia | Associazione |
Contatti |
Novembre 2007: libreria Utopia,
via Moscova 52, Milano
ciclo di dibattiti caffescientifici 'Percorsi di Bioetica' a
cura di Gianna Milano
Sabato
10-11-2007 ore 21: LA MEDICINA AI
CONFINI DELLA VITA
I continui progressi delle
tecniche mediche e farmacologiche e nelle conoscenze dei meccanismi
piu' intimi alla base degli esseri viventi, rappresentano una frontiera
nella quale la riflessione etica, sociale e giuridica si confronta in
maniera piu' profonda con la tensione, propria della nostra
civiltà, verso il controllo tecnologico
della natura.
L'intero arco della nostra esistenza, sia di individui che di componenti di una società, ne è coinvolto. Questo primo dibattito vuole affrontare i nodi che si manifestano quando la ‘techne’ si confronta con gli eventi che la nostra cultura riconosce essere centrali nel concepire l’individualità umana come parte della natura: la nascita e la morte. Sulla base delle loro esperienze professionali, gli esperti proporranno alcuni importanti temi del dibattito attuale: - che ruolo ha oggi la scienza nella definizione dell’inizio e della fine della vita? come porta a rivedere la categoria del ‘naturale’ nella riflessione morale e guridica, alla luce, ad esempio, delle tecniche di fecondazione assistita e della ricerca sulle cellule staminali? - La rianimazione, il controllo delle vie aeree, la nutrizione artificiale, hanno salvato tante vite, ma hanno anche creato una situazione inedita: la sopravvivenza del paziente in una condizione altamente “artificiale”. Il medico rianimatore affronta le decisioni di fine vita ogni giorno: che tensioni etiche ed emotive deve affrontare quando le cure sono inefficaci, il paziente sta per giungere alla fine della sua vita e l’azione del medico, pur condotta con scienza, coscienza e senso di responsabilità, può confrontarsi con conflitti giuridici? Sabato
17-11-2007 ore 21: COS’È
LA BIOETICA: TRA MERCATO E BUROCRAZIA
Le ragioni che, all’indomani
della nascita della moderna science policy, hanno dato origine ai
discorsi bioetici sono state l’esigenza di discutere pubblicamente i
nuovi interrogativi della scienza, i percorsi dell’impresa
scientifico-tecnologica, l’accettabilità dei suoi tempi per la
società, le modalità di traduzione tra scienza, etica,
diritto e politica. La precoce e rapida istituzionalizzazione della
bioetica, e la sua riduzione alle logiche dei comitati, ha
profondamente deformato il suo originario spirito –l’esigenza di
un’effettiva e ampia discussione tra una molteplicità di attori
sociali –, facendone piuttosto una nuova area di potere, un modo per
“normalizzare” e governare la discussione sulle nuove tecnologie.
Quale rischio corre la bioetica, nel particolare contesto europeo, di diventare uno strumento normativo “soft” per saldare l’Europa del mercato all’Europa politica, un tentativo di “costruzione biopolitica” che, attraverso l’elaborazione di una ben definita identità morale per i cittadini europei, si rivela solo come un’ulteriore forma di legittimazione del mercato? Inoltre: la tendenza ad un’attenzione predominante sui diritti di autonomia della persona, in una logica spesso contrattuale ed individualistica, può portare la bioetica a non rispondere ai problemi del rispetto più generale dei diritti nella sanità e agli aspetti di equità nella salute pubblica, con il rischio di ridursi ad "area di cosmesi” distante dalla realtà e dal merito dei problemi reali? Per la promozione di un’autentica autonomia della persona ed equità sociale, la bioetica dovrà maggiormente vivere in spazi di democrazia e cittadinanza, per poter far luce su bisogni, potenzialità, pregiudizi e tabù attraverso un’efficace opera di informazione e trasparenza. Prossimo
incontro:
Sabato
24-11-2007 ore 21: IL
RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE
|
locandina
scaricabile (.pdf) |