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di genere |
alla Casa delle Donne di Milano (via Marsala 8, angolo via Milazzo) mappa si parla di Il principio di appropriatezza delle cure: il caso della medicina di genere nell'occasione verrà presentato il libro: Il cuore della donna Differenze di sesso o di genere? One Global Medicine Editore ne discuteranno Patrizia
Presbitero, autrice del libro e responsabile dell’Unità
Operativa Emodinamica, Cardiologia Interventistica e U.C.C
dell’Humanitas Research Hospital di Rozzano;
Daniela Falcinelli, coordinatrice del progetto europeo Stages, Università degli Studi di Milano; Franca Di Nuovo, Presidente del Comitato Unico di Garanzia della A.O. G. Salvini di Garbagnate. Elena Del Giorgio, Progetto Stages Alessandra Farina, Primario del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cantù (A.O. Sant'Anna di Como) Bianca Beccalli - Presidente del Centro interdipartimentale Donne e Differenze di Genere Modera: Maria Antonietta Banchero, Dirigente Medico Direzione Generale Salute, Regione Lombardia. un resoconto dell'incontro (link) L'incontro fa parte del ciclo dedicato al tema 'Donne e Scienza' che la rete dei caffè-scienza italiani ha organizzato anche a: Firenze: http://www.caffescienza.it/programma-2013-2014/donne-e-uomini-esistono-differenze-di-genere - Roma: http://www.formascienza.org/caffe60.asp per le registrazioni video vedi: http://www.youtube.com/watch?v=MwTluu7Y5Ac - https://www.youtube.com/watch?v=1o9Ad_d45Aw - Bari: ancora da realizzare E' una collaborazione di
Caffè-Scienza Milano con i progetti:
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Il principio di appropriatezza delle cure:
il caso della medicina di genere
Già Ippocrate aveva riconosciuto che in tutte le attività mediche e di cura è essenziale tener conto delle diversità individuali, della storia di ogni singola persona e delle sue particolari esigenze. D'altra parte, nel secolo scorso, la necessità di garantire un'assistenza medico-sanitaria universale ha portato a un'inevitabile sua 'industrializzazione', spostando più l'accento sugli aspetti di uniformità, efficienza produttiva, economicità. Negli ultimi decenni l'organizzazione sanitaria sta cercando di promuovere la salute con un'attenzione crescente alle esigenze di ogni singolo caso, secondo un principio che va sotto il nome di 'appropriatezza delle cure'. Gli ingredienti che compongono un intervento socio-sanitario informato a tale principio sono ovviamente molteplici. Nell'incontro alla Casa delle Donne di Milano abbiamo cercato di capirne alcuni di essi nel caso delle differenze di genere, attraverso il racconto di diverse esperienze svolte sul territorio e nelle strutture della Regione Lombardia e riassumibili nelle seguenti aree di interventi e di riflessioni: 1) diagnosi, cura e prevenzione di alcune patologie cardiovascolari per le quali vi sono sia differenze di sesso, legate alla costituzione fisica del soggetto, che differenze di genere, dove sono piuttosto coinvolti gli aspetti comportamentali e del rapporto sociale; 2) interventi di supporto ai disagi sociali e risposta ai crescenti fenomeni di conflittualità e violenza domestica, che possono arrivare alle forme estreme del femminicidio; 3) politiche di indirizzo per una presenza in ambito universitario e sanitario di individualità che rispecchino la diversità della composizione sociale, nel caso in esame la presenza di donne; 4) aspetti culturali ed epistemici. Ecco più in dettaglio cosa è emerso durante l'incontro: 1) Nella prima parte, sulla base di avanzatissime conoscenze mediche la prof.ssa Patrizia Presbitero ha mostrato come sia necessario mettere in atto sofisticati strumenti di indagine per mettere a fuoco e analizzare il complesso di aspetti biologici - culturali - sociali che influiscono significativamente nel caso delle malattie coronariche. Infatti solo attraverso sofisticate tecniche e strumentazioni di indagine e di intervento, oltre che di interpretazione e analisi dei dati statistico-epidemiologici (le cui terminologie sfidano la facilità di comunicazione tra medico e paziente, ma questo è un altro tema, anch'esso interessante da affrontare ...), emerge che sulla differenza biologica uomo-donna si innestano delle differenze comportamentali di discendenza culturale e sociale, legate sia alle specificità dei pazienti che al sistema di cura. A titolo di esempio la prof.ssa Presbitero ha messo in evidenza come: -l'insorgenza della malattia ha un andamento con l'età differente per donne e uomini; -sia le strategie diagnostiche che i percorsi di cura sono differenti, ad esempio con una maggiore tendenza a ospedalizzare gli uomini in reparti specializzati; -le donne hanno un atteggiamento di attenzione e un rapporto con la propria malattia, in generale il proprio stato psico-fisico, differente dagli uomini, con la tendenza a sottovalutarne i problemi insorgenti e, d'altra parte, a saper reagire meglio in situazioni di criticità; 2) Riguardo al problema 'violenza sulle donne' la dott.ssa Alessandra Farina dopo aver richiamato le casistiche e statistiche a livello internazionale e la dimensione di evoluzione storica del fenomeno, ha raccontato come il contesto socio-sanitario nel quale opera risponda alle situazioni di violenza in ambito domestico, dove si manifesta maggiormente la vulnerabilità della presenza femminile in contesti di grave disagio. Risulta infatti che solo di recente, attraverso indagini e provvedimenti sia di carattere internazionale (convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa nel 2011, rapporto dell'OMS del 2012) che nazionali (introduzione nel 2013 del reato di femminicidio), si affronta la messa a fuoco di tali fenomeni e, insieme, il tentativo di dare una risposta a quella che sembra essere una delle prime cause di morte a livello mondiale. Per far fronte a un fenomeno presente in maniera non occasionale anche nei nostri contesti sociali, sono stati messi a punto diversi provvedimenti coinvolgenti una pluralità di soggetti e percorsi di intervento, anche in questo caso necessariamente attenti alla ricostruzione delle vicende psico-fisiche e delle storie dei singoli casi e dei contesti nei quali si sono determinati. Di nuovo emerge un atteggiamento di sottovalutazione da parte delle donne vittime, che non sempre si rendono conto oppure rimuovono i pericoli ai quali sono sottoposte. E' importante quindi un'azione di sensibilizzazione e di individuazione delle situazioni a rischio. Dal 2007 la Provincia di Como ha stabilito un protocollo di intesa tra diversi Enti, con la partecipazione di consultori, istituti scolastici, associazioni di volontariato, carabinieri, adottando un processo ben definito per affrontare efficacemente i casi di maltrattamenti. Ad esempio per la parte di prevenzione, sulla base di una raccolta e analisi delle informazioni disponibili, si avvia una rete coordinata che permette di individuare e segnalare situazioni critiche, indirizzando le donne a rischio verso strutture ospedaliere o residenziali dove si attivano dei percorsi personalizzati di protezione. 3) Come esempio del valore che negli ambiti professionali viene generato dalla presenza di diversità di esperienze, prospettive, disposizioni generali, le dott.sse Daniela Falcinelli ed Elena Del Giorgio hanno esposto gli obiettivi del progetto Stages, miranti all'introduzione della dimensione del genere nei principi base della gestione delle risorse umane adottati negli istituti di ricerca e nelle Università. Evidenziando così il ruolo cruciale dell'Università come luogo di formazione e come 'codice genetico' che dà continuità e, insieme, elementi di cambiamento alla struttura culturale e professionale di una società in evoluzione. 4) Così anche la prospettiva storica raccontata dalla prof.ssa Bianca Beccalli ha dato conto del livello di evoluzione epistemologica coinvolto nell'elaborazione del concetto di differenze di genere, nel quale, tradizionalmente, il paradigma della diversità si confronta con quello di eguaglianza normativa. Dove l'analisi delle disposizioni biologiche, naturali ed individuali assume significato soltanto in relazione a un'analisi delle dinamiche e delle pratiche sociali, che portano a interpretare e cogliere pienamente il singolo individuo, sia nella dimensione della normalità che in quella della criticità. Sto scrivendo questa sintetica nota dell'incontro in una biblioteca. Intorno a me persone, per lo più giovani, uomini e donne in pari numero, sono a testa china su libri e altri materiali. Il concetto di libertà con il quale si vuole identificare l'uomo ha il suo prezzo, uno dei quali è incurvarsi sulla scrivania per studiare, elaborare nuove idee, riutilizzarne di vecchie. Per conformarsi al sistema culturale e di conoscenze nel quale si vive e, insieme, essere liberi di inventarne di nuovi. Imparare a conciliare diversità e norma, creatività e canone, comunicazione e precisione di significato non sono certo attività semplici. Con i caffè-scienza vogliamo offrire un'opportunità per alzare lo sguardo e dirci a che punto siamo. Daniele Balboni, Associazione
culturale Caffè-Scienza Milano
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